La non cultura di Torino (e del presente)
Maggio 7, 2012 2 commenti
Culicchia ha parlato di chi, per evitare gli incubi, sogna cose di plastica. Succede a Torino, una città che apparentemente ha puntato sulla cultura ma invece fa dell’intrattenimento. Io, che conosco un po’ la città, ero d’accordo. E ho anche pensato. Diamine, di-vertirsi è l’esatto opposto di fare cultura. Perché la cultura ti porta al centro del tuo essere, non di-verte. Non sposta l’attenzione dalle cose vere, ma ti ci trascina dentro. Come la notte di cui parlava Augé. Una cultura che intrattiene è un ossimoro da cui fuggire a gambe levate. E’ divertirsi con la spocchia di essere colti. Una cosa terribile.
La cultura dovrebbe essere uno spazio sacro e silenzioso, un raccoglimento in cui si dà cibo all’anima.