al Biassanot – biascico la notte
marzo 30, 2012 1 commento
Mi hanno detto che mi devo presentare, e non voglio essere uno di quelli che sin dall’inizio risultano un po’ antipatici perché magari sono troppo timidi per presentarsi con tutti i crismi ma la gente poi pensa che se la menano. Io non me la meno – o meglio me la meno qualche volta, come tutti, ma lì è proprio una cosa esplicita – ma di solito sono sempre un po’ a disagio a presentarmi, anche perché qui che è un luogo di un certo tipo ci vuole una piccola introduzione di tipo storico-linguistico. Iniziando dalla parte onomastica: il “Biassanot “è una figura mitologica del capoluogo felsineo, che a dirla come si mangia è Bologna, io però non mi sento molto mitologico e nemmeno troppo felsineo in verità.
Mi sento solo un impostore perché è solo uno a metà (che già è un controsenso). Biassanot significa quello che “biascica” (nel)la notte, di sé e per sé o con altri. Biascicare la notte è bello, sembra che la notte, vivere la notte è come parlarla. Mi viene da pensare a uno che sbocconcella al contrario la notte. Però penso che sia più valida la versione di “quello che biascica/parla nella notte”. Questa è la definizione da dizionario bolognese, che poi ci ha anche una tradizione (mi veniva da scrivere traduzione per incasinamento mio) mica da ridere, comincia prestissimo già nei primi del diciottesimo. Che non c’erano ancora i dizionari italiani, perché non c’era l’italiano, ma quelli bolognesi sì. Come dire: “Eh? Visto?”. Leggi il resto dell’articolo