Notte

I polmoni di notte si dilatano. Nelle tenebre vengono accolte anche delle piccole luci…

tra una parola e l’altra, respira, sempre.

Nello spazio di Chiassoletteraria la notte si è estesa espandendo la dimensione del tempo. Corolle di parole pulsanti hanno attraversato le vene dei 4000 visitatori…

inspira – espira

Parole colte, sciolte, stropicciate, incazzate, violente, meste, pulite e sporche. Parole, quelle della letteratura, che come un manto ricoprono i fatti della vita descrivendone le curve, sondandole, sudandole, accarezzandole, talvolta graffiandole…

parola – inspira – parola – espira – parola – inspira – parola – … e avanti così in un eterno dialogo tra la vita e il manto di lettere, che colui che scrive intesse colto dall’anelito di capire.

Marc Augé, Tahar Ben Jelloun, Qiu Xiaolong – hanno aperto brecce di riflessione in cui è apparso terso il significato di un percorso simile, indelebilmente marcato dalla passione viscerale per la verità. Marc Augé, ha dedicato una vita ad osservare e raccontare manifestazioni della natura umana, Tahar Ben Jelloun fa dell’essere fedele alla verità un principio cardinale, Qiu Xialong usa la finzione per smantellare segreti cinesi…

inspira – parola – espira…

Nella notte cupa e nera di una civiltà che si è persa ci sono parole ancora capaci di accendere: vivide palpitano, fremono, toccano, insistono, si battono, coraggiose, nell’intento di risvegliare le masse invischiate in un sonno cosmico.

Sveglia…

Sveglia!

Parole bisbigliate, urlate, talvolta… Il mondo ha fame di testi capaci di delineare il vero.

non bisogna temere la notte, poiché è necessario affrontare l’ombra per poter giungere ad un barlume di luce.respira.

Parole che ancora profumano di speranza, come quel fiore delicato che resiste al peggiore sisma. Quello stesso fiore  che, per questa sua qualità, ha dato il nome ad una pubblicazione del poeta haitiano James Noël: La fleur de Guernica

respira, sì, continua a respirare

Una ghirlanda di parole ci ricorda che la notte è fatta per rimetterci al nostro posto e a farci riscoprire l’umiltà. Sarà forse per questo che occultiamo la visione di galassie lontane coprendo i cieli con l’arancio-latte dell’inquinamento luminoso?

respirare: perché prima del verbo c’è la vita…

L’ occultamento dei cieli è uno dei prodotti del pianeta terra che si è ridotto ad essere, come ha detto Marc Augé, “un insieme produttivo che limita la propria visione”. Esiste un paradosso, ha aggiunto: “La notte, quando la vista è limitata, è il momento in cui ci vediamo più chiaro. Mentre il giorno siamo dei miopi chiusi nel nostro piccolo mondo, la notte vediamo la profondità dei cieli, universi composti da miliardi di galassie composte da miliardi di sistemi solari, e rammentiamo la piccolezza del nostro sapere…”

ricorda: riempi i polmoni e poi svuotali…

Stiamo attraversando una profonda notte e, perlopiù, pretendiamo non sia così… Transitiamo in enormi scatole, a mò di grandi magazzini, illuminate fino alla nausea da luci al neon e facciamo finta di niente. E intanto, là fuori, c’è puzza di marcio… Un puzzo che proviene dalla carcassa di una società ingiusta fatta di squilibri sociali, corruzione, pochi potenti contro tante vittime, insomma il solito discorso: sì. Ma è ora di spegnere quelle luci al neon, guardare davvero ed avere le palle di assumersi le proprie responsabilità. Questo ci ricordano le parole di uomini come Marc Augé, Tahar Ben Jelloun, Qiu Xiaolong…

inspira, espira, inspira e ascolta, torna ad ascoltare, sii ricettivo

Basta con l’occultamento del vero: è ora di ascoltare le parole più chiare, che come costellazioni vibrano di una luminescenza pura.

respirare, respirare, e ancora: ascoltare

È una notte densa, vischiosa, sanguinolenta; fatta dei vizi umani più meschini e spaventosi. È un labirinto da incubo, una catacomba popolata dalle derive umane più mostruose: neo-maoismo e fondamentalismo islamico, perbenismo e ipocrisia, consumismo e avidità – ignoranza, repressione, regressione, follia,…

inspira – risveglia la consapevolezza – espira – …

Illuminando queste verità nere pece con le parole si accende la speranza di un risveglio:

Sveglia

Sveglia

Sveglia

Pulsazione

Tu sei me ed Io sono te – battito che entra nel battito, madre e figlio, in questa notte così generosa, nera come la pece, origine sconfinata di ogni cosa mi manifesto. Quando la luce si spegne, lo spazio si apre in un abbraccio senza limiti dove vita e morte non sono più separate, un abbraccio in cui puoi abbandonarti totalmente e morire e rinascere e morire di nuovo per poi rifiorire…

Sono in ogni tuo respiro

Sono un’edera che cresce e non la fermi, entro nella tua oscurità, dalle narici, come l’odore della vita. Non mi puoi arrestare perché è così che va, dai tempi dei tempi, quando apparvero le prime stelle. Io so chi sei, da sempre. Lo so perché navigo nelle tue caverne con la facilità del vento, gli alveoli dei tuoi polmoni umidi di sangue sono per me come quella foresta che percorri ogni notte.