notti di Culicchia

Culicchia per me è stato un amore giovanile. Lo leggiucchiavo al liceo, Tutti giù per terra, ho visto anche il film ma mi è piaciuto proprio poco. Mi ha colpito la scena di amore-sesso con la zingarella anche perché, ai tempi, non è che si fiondasse molto dalle mie parti. Poi di suo ho letto anche qualcos’altro, forse Liberi tutti, quasi ma magari mi sbaglio.  Sono andato a cercarlo come si fa con un ex-compagno del liceo o una ex-fiamma del liceo, con la stessa indole competitiva. Chi sarà invecchiato meglio? Chi avrà affrontato in maniera più efficiente questi ultimi dieci anni (e passa)? Chi si sarà logorato meno? Chi sarà cresciuto di più? Mentre guardavo Culicchia pensavo che un po’ ci è andata bene a entrambi, perché in questo caso il cannibale (ma nemmeno troppo, va là) ha lasciato spazio ad un signore platinato e distinto e quindi ero abbastanza soddisfatto. Tanto per me quanto per lui. C’era come una sorta di fraterna comunella (almeno da parte mia). Chissà se va anche lui in palestra.


Che poi se uno ci pensa trova un sacco di coincidenze. A sentire Qui Xialong, per Culicchia non ci giurerei non ho la vista del falco, c’erano anche 1) una mia ex-fiamma liceale non ricambiata (da lei) e 2) il Prof. di italiano che ha seguito il mio lavoro di maturità. Sono coincidenze o no? Guardavo la prima e mi dicevo che in realtà non era mica tanto bella, anzi era anche un po’ brutta, chi me lo faceva male di dannarmi e crogiolavo e scrivevo le mie boiate fiammeggianti notturne. Ma poi guarda che naso, che capelli, è uguale al liceo, solo che è peggio infinitamente peggio. È come quando ti cade una frittata per terra e ci inciampi sopra.

E poi c’è il Prof. che anche lui è quasi uguale, ha solo un po’ di piazzetta dietro, la piazzetta saggia. Se ho letto Culicchia è anche perché il suo era un corso sugli scrittori italiani contemporanei, ho letto qualcosa di buono ma anche tante boiate, non boiate come le mie ma ci mancava mica tanto. Ma quella poi, guarda che naso, ma come si fa? Veramente poi mi pigliava per il didietro in un modo che allora non me ne accorgevo, ma adesso se ci penso era proprio un po’ una schifosa. Chi glielo fa fare alle donne di essere così crudeli? Non capiscono la verve giovanile, la purezza dell’infatuazione che poi io sono sempre stato un romantico mica un pervertito.

Ogni tanto a crescere ci si sente un po’ meglio e tutte quelle robe che ti attanagliano in gioventù se ne vanno. Magari cambiano ma quelle proprio che sono anche esistenziali loro in una maniera un po’ ingenua lasciano posto ad altre questioni forse più ardue ma senz’altro più interessanti che quando le affronti bene ti lasciano una soddisfazione più piana, con qualche granulosità e non quel roboante casino che non si capisce se sei passato oltre o sei ancora lì. Io preferisco la soddisfazione piana e granulosa. Ma guarda che fronte, e sì che ci scrivevo sopra le canzoni, abbaiature più che altro. Signùr.

Informazioni al Biassanot
il ”Biassanot “è una figura mitologica del capoluogo felsineo, che a dirla come si mangia è Bologna. Biassanot significa quello che ”biascica” (nel)la notte, di sé e per sé o con altri.

2 Responses to notti di Culicchia

  1. Cicciput says:

    Ah, ma allora continua!

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